Impasto

Buon anno con…i finti fanti!

Ciao a tutti! Voglio augurarvi un felice anno nuovo con la ricetta dei Finti fanti, un piatto dal sapore antico, uno di quei piatti che, se vuoi mangiarli come si deve, devi proprio andare a casa dei nonni!

Sicuramente l’anno che ci lasciamo alle spalle ha messo tutti noi a dura prova. Ci è stato tolto tanto: ci è stata negata la possibilità di viaggiare, di stare insieme, di abbracciarci. In un certo senso siamo stati privati della nostra libertà. Nel 2020 troppe persone hanno perduto i loro cari e non biasimo coloro che l’hanno odiato.

Tuttavia, non me la sento neppure di incolpare un anno, perché quello che è successo avrebbe potuto manifestarsi in un momento qualsiasi. Il 2020 è stato solamente lo sfortunato di turno!

Dico questo perché, nonostante tutto, è stato un anno che mi ha regalato tantissimo, mi ha condotta ad una crescita personale che non credevo possibile in un momento del genere. Mi dispiace per tutto il tempo perso nel corso degli ultimi mesi, nessuno me lo ridarà mai, sono senz’altro furiosa per questo, eppure sono estremamente grata al 2020 per le cose belle a cui mi ha condotto.

È stato un anno che, con le sue restrizioni, ci ha inevitabilmente insegnato i valori più importanti, quali il rispetto, la consapevolezza, il senso della famiglia. Sono tutti dettagli che, purtroppo, in quella che è l’era dei social, abbiamo forse un po’ perso.

Si tratta di valori che mi auguro non dimenticheremo quando tutto sarà finito.

Quando tutto sarà finito”. Che frase sciocca da dire, non è vero?! Perché non credo che tutto questo finirà, sono dell’opinione invece che dovremo imparare a conviverci e basta.

Quando all’inizio del 2020 abbiamo iniziato a sentir parlare di questo virus non avremmo mai immaginato di ritrovarci a vivere situazioni così difficili. Era una cosa lontana da noi, dai nostri pensieri e dalla nostra realtà. Eppure, com’è che si dice? Il mondo è piccolo.

E infatti! Ci siamo ritrovati a trascorrere la Pasqua in casa, con i soli conviventi, o addirittura da soli. E a Pasqua non avremmo di certo immaginato di vivere anche il Natale allo stesso modo, così come il Capodanno. C’è stato addirittura un momento in cui eravamo convinti che il virus non avrebbe resistito al caldo dell’estate. Siamo forse dei poveri illusi? Forse, sì. Ma prima di tutto siamo umani ed abbiamo bisogno di speranza per poter sopravvivere. Abbiamo il bisogno urgente di credere in qualcosa e di pensare che le cose prima o poi possano migliorare. Anche l’uomo più sfiduciato e più cinico, in fondo, dentro di sé, in momenti del genere, spera.

La ricchezza delle cose semplici

Finti fanti

Per arrivare al nostro argomento preferito, il cibo, mi sento di ringraziare l’anno appena passato, per avermi insegnato che quando in casa hai della farina, in realtà, hai tutto. Questo mi porta a pensare alla vita di un tempo, a quanto le persone fossero povere rispetto a noi, eppure estremamente ricche. In fin dei conti, quarantena o meno, i nostri nonni e i nostri bisnonni vivevano così. Si era ricchi e felici quando, rientrando a casa stanchi dal lavoro, ci si ritrovava davanti ad un buon piatto caldo di pasta fatta in casa. E infatti, un tempo la normalità era proprio quella di impastare ogni giorno: pasta, pane e dolci.

Era normale avere un forno a legna, cosa che io oggi sogno con tutto il cuore!

Il dialetto di Ponza

Tutto questo mi ha portata a tirare fuori un libro per me importantissimo, Il Dialetto di Ponza, di Antonio Gabrieli. Il piccolo volume venne presentato ad Arcinazzo Romano, paese natale dell’autore, nel luglio del 2001, quando io avevo solamente sette anni. Sono passati vent’anni da quel giorno, non posso dire di ricordare come si svolse il tutto, ma ricordo benissimo di esserci stata. Fu un evento importante per la mia famiglia perché l’autore in questione era mio nonno, per molti il Maestro Antonio.

Nel libro troviamo elementi di grammatica del dialetto di Arcinazzo; ci sono delle meravigliose fotografie, un’antologia, la descrizione di giochi infantili tipici; tradizioni, modi di dire, cognomi e soprannomi; un piccolo vocabolario addirittura. Si tratta di un vero e proprio tuffo nel passato!

Ma, soprattutto, troviamo i piatti tipici del paese: dolci, primi e secondi piatti.

Tra i vari piatti descritti, ve ne voglio presentare uno in particolare, i Finti Fanti.

Ecco come mio nonno li ha descritti nel suo libro:

Consistevano in una pasta ottenuta bagnando appena farina bianca e sale, rimestandola fra le palme delle mani facendo in modo di ottenere grumi di varie misure; venivano poi cotti e conditi col solito sugo di pomodoro. Ne veniva fuori una specie di polenta grumosa che veniva consumata cosparsa abbondantemente di formaggio pecorino. Sembra che fossero il pasto ideale per donne che allattavano.

Finti fanti

Si tratta dunque di un piatto povero che si ottiene semplicemente da acqua e farina. Non posso fare a meno di considerarlo un vero e proprio comfort food per le giornate estremamente fredde dinanzi alle quali il mese di gennaio ci pone.

Ed è proprio il caso di questi giorni. Madre natura ha deciso di dare inizio al nostro anno deliziandoci con una dolce nevicata. Da due giorni, appena sveglia, corro ad aprire la finestra della mia camera e mi trovo dinanzi ad un meraviglioso paesaggio incantato. In fin dei conti è questo l’effetto che dovrebbe scaturire in tutti noi la neve, non è vero?!

E queste sono esattamente le giornate giuste per preparare i Finti Fanti. Fuori da freddo, quel freddo che non fa più sentire le dita di mani e piedi, nonostante i guanti e gli scarponi super pesanti. La cosa che più possiamo desiderare è senza dubbio trovarci in casa, davanti ad un bel camino scoppiettante, indossando il nostro pigiamone preferito o uno di quei maglioni enormi che danno un tocco hygge alla nostra quotidianità.

Inverno

Sono quelle giornate in cui nel pomeriggio, per merenda, non potresti mai negarti di una coccola come la cioccolata calda o un buon tè caldo con tanto di biscottini.

E per la cena? Minestrina con il formaggino, perché no. Deliziosa e semplice, un comfort food per eccellenza. Ma se per caso foste stanchi della classica minestrina, allora vi dico: armatevi di acqua e farina e iniziate a strofinare le mani fino ad ottenere tanti piccoli grumi. Preparate il più semplice sugo di pomodoro che si può e riempite il vostro piatto di formaggio pecorino grattugiato. È l’ora dei Finti Fanti!

Ci tengo a ringraziare mia nonna Giovanna per avermi consigliato di parlarvi di questo piatto, ma voglio ringraziarla anche per tutte le volte che mi ha deliziata con i suoi Finti Fanti. È risaputo che le cose fatte dalle nonne sono sempre le migliori!

E, ovviamente, ringrazio mio nonno, che sento sempre vicino a me.

Grazie anche a tutti voi che siete arrivati fin qui, a presto!

Stefania

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Instagram: aromadicannella_

Per le foto devo ringraziare mia sorella e, visto che ci sono, vi rimando alla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/silviamosetti) e alla sua pagina Instagram (@fotodisilvia).

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